Bosco Mesola è un paese molto rinomato grazie alla sua cucina: il ruolo culinario principale e' rivestito dalla selvaggina, come la faraona e l’anatra e dal maiale.
Per quanto riguarda il maiale, le sue origini sono antichissime e già in epoca preistorica i suoi antenati, i cinghiali, vivevano liberamente nei boschi e negli acquitrini di questi luoghi. Il maiale ha sempre rappresentato garanzia di sopravvivenza ed espressione di benessere e, ancora oggi, poco o nulla dell’animale macellato viene scartato.
Scegliendo le parti migliori, tra cui il guanciale, la carne può essere aromatizzata con vino rosso e brandy e venire consumata due mesi dopo; a stagionatura ultimata diverrà soda e morbida e, se ben conservata, potrà essere cotta anche dopo due o tre anni.
Un ruolo altrettanto rilevante lo riveste la faraona domestica, animale di origine africana che oggi si è pienamente adattata al nostro ambiente, vivendo in branchi e pascolando nei prati e nei frutteti a caccia di larve, insetti e semi. Molto rustiche e semplici da allevare, le faraone si adattano bene all’allevamento estensivo che, nel Delta, prese particolarmente piede nel decennio tra il 1924 e il 1934. La sua carne rossa, molto saporita e non eccessivamente grassa, ricorda in particolare la pernice ed il fagiano, ed è ormai diventata una delle carni più utilizzate nella cucina tradizionale deltizia, anche perché ad essa sono applicabili le ricette che riguardano questi volatili.
Molto importante per la cucina deltizia risulta l’anatra, sia domestica che selvatica.
Oggi, nel Delta, viene allevata l’anatra muta e la sua carne, discretamente digeribile ma piuttosto grassa, anche se non compare spesso sulle tavole, è molto apprezzata dai buongustai per il particolare sapore. Molte sono anche le sagre dedicate a questo volatile, ed alcune feste sono scandite dal suo utilizzo come piatto tradizionale. La cucina moderna locale ha rivalutato moltissimo questo animale, affiancando alle tradizionali preparazioni arrosto, ripiena o lessa, nuove gustose proposte.